Casa, arriva la nuova Imu (abolita la Tasi). Ecco cosa cambia nel 2020
Imu: le novità
Addio alla Tasi, resta l’Imu. Nella Legge di Bilancio è prevista una riforma delle imposte sulla casa, ma non aumenteranno le aliquote perché sarà a parità di gettito. Sparisce così la Tasi, che alla fine era solo un doppione dell’Imu, mentre la nuova Imu accorperà i due tributi.
L’aliquota dunque rimane la stessa (pari all’8,6 per mille) che i sindaci potranno portare fino al 10,6 per mille (valore massimo) o azzerarla del tutto. Per il 2020 i Comuni avranno la possibilità (già in atto dal 2015 a Milano e Roma) di aggiungere uno 0,8. In attesa delle decisioni dei sindaci, la prima rata Imu del 2020, con scadenza fissata a giugno, sarà pari al 50% di quanto versato nel 2019.
La bozza di provvedimento conferma l’esclusione dal tributo delle abitazioni principali la cui nozione resta immutata, con l’obbligo per proprietario o titolare di altro diritto reale di risiedervi anagraficamente.
Non cambia nemmeno il divieto di fruire dell’esclusione dall’Imu per due immobili qualora i due coniugi vi risiedano, ma l’ubicazione dei cespiti sia nello stesso Comune.
Ville, case storiche e abitazioni signorili restano assoggettate all’Imu (classificazione catastale A/1, A/8 e A/9), come in passato. L’aliquota standard passa dal 4 al 5 per mille, ma i Comuni potranno aumentarla o diminuirla fino ad un punto percentuale, quindi potrebbe tornare al 4 o salire fino al 6 per mille. I contribuenti potranno continuare a fruire della detrazione di 200 euro.
L’Imu relativa agli immobili strumentali (imprese e attività autonome) potrà anare in deduzione per il 50% per il 2019. Il D.L. n. 34/2019 prevede una crescita graduale della percentuale di deducibilità negli anni: la misura della deducibilità è al 60% per il 2020 e 2021. La bozza della legge di Bilancio 2020 abroga la deducibilità del 70% prevista per il 2022.
Abrogata la Tasi, il gettito confluirà nella nuova Imu. L’intero tributo sarà a carico del proprietario, sollevando dall’imposta inquilini affittuari o comodatari.
Fonte: Il Corriere della Sera
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