Dl fisco, i commercialisti: colpisce pochi evasori e frena le imprese
La stretta anti-evasione contenuta nel decreto fiscale collegato alla manovra rischia di colpire «pochi evasori» e di «frenare tutte le imprese». A lanciare l’allarme i rappresentanti dell’Associazione nazionale commercialisti (Anc) e dell’Associazione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Adc), auditi lunedì 4 novembre in commissione Finanze della Camera. Mentre Confedilizia – è stato audito il presidente Giorgio Spaziani Testa – chiede di confermare la cedolare secca sugli affitti commerciali.
Il decreto peggiora il sistema fiscale
Il provvedimento, hanno sottolineato i rappresentanti dei commercialisti, «dovrebbe rappresentare un meccanismo efficace per combattere l’evasione fiscale, garantendo un recupero di risorse finanziarie» e invece «peggiora il sistema fiscale nel suo complesso». «Sfortunatamente i mezzi e le modalità individuati» con il decreto «irrigidiscono e aggravano ancora di più un già complesso sistema fiscale: è possibile che tali meccanismi colpiscano pochi dei soggetti dediti all’evasione e ma nel contempo frenino tutte le imprese, anche e soprattutto quelle che cercano faticosamente di essere virtuose».
Serve piattaforma telematica condivisa
Secondo i rappresentanti dei commercialisti, sarebbe «più utile costruire una piattaforma telematica condivisa fra Agenzia Entrate-Inps-Inail-Gdf, e creare strutture ad hoc con il compito di monitorare costantemente i dati fiscali e contribuitivi degli attori del sistema economico e bloccare i comportamenti in frode che danneggiano l’intera comunità». Mentre, «alcuni adempimenti, fra quelli inseriti nel testo normativo in esame, sono talmente farraginosi che innescano implicazioni sanzionatorie tributarie e penali senza precedenti e sono impraticabili nella sostanza».
Confedilizia: confermare cedolare affitti negozi
A chiedere di «confermare ed estendere la cedolare secca sugli affitti commerciali» è stato invece il presidente di Confedilizia Spaziani Testa che, nel corso dell’audizione sul decreto fiscale alla Camera ha sottolineato che «è assurdo far morire una misura varata lo scorso anno e ritenuta utile» da molte forze politiche. «Se non la ritroveremo né negli emendamenti al decreto né alla legge di bilancio – ha continuato – rappresenterà una cosa abbastanza unica nella storia italiana: è una misura che nasce per contratti che hanno durata di più anni e muore in un anno. Ci stupisce molto – ha concluso – che per mere esigenze finanziarie, per non gravare ulteriormente sul gettito, non venga confermata una misura che era appena iniziata e non si vede come possa raggiungere risultati».
Fonte: IlSole24ore
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