Reddito di cittadinanza, primo giorno senza code: 50mila domande tra Poste, web e Caf
Nessun intoppo (a parte qualche rallentamento al sito a inizio giornata), code ordinate e circa 50mila domande già presentate, secondo i dati di Caf, Poste e web. E’ il bilancio del primo giorno a disposizione per fare richiesta del reddito di cittadinanza . Per il ministro dell’Interno Luigi Di Maio: “E’ andato tutto bene, oggi abbiamo visto le facce di tante persone normali, prima invisibili”.
35mila domande
Nel dettaglio: agli uffici postali sono state presentate “35.653” domande per il reddito di cittadinanza e “8.492” sono state avanzate online attraverso lo Spid e altre 3.500 agli sportelli caf. Il tutto “senza intoppi, senza file, senza caos. E’ avvenuto tutto regolarmente e in maniera ordinata. Per questo voglio ringraziare tutti quelli che da oggi hanno iniziato a prestare questo servizio ai cittadini”, scrive il ministro Di Maio. Soddisfatto anche il premier Giuseppe Conte secondo cui il reddito “è una delle misure che hanno preso corpo, aspettiamo di valutare l’impatto che avrà, convinti che sarà un impatto significativo sulla domanda interna”.
Campania, Lombardia e Sicilia regioni con più istanze
Le prime tre regioni per numero di richieste sono “la Campania, la Lombardia e la Sicilia rispettivamente con 5.770, 5.751, 5.328”, comunica il Ministero del Lavoro indicando anche che “ancora non è quantificabile il numero delle domande pervenute ai circa 30.000 Centri di assistenza fiscale”. “La Lombardia è la seconda Regione per richieste del Reddito di Cittadinanza. Sbugiardata in modo chiaro la falsità che sia una misura solo per il Sud”, hanno dichiarato fonti del M5S.
Cei: rischio cittadinanza parassitaria
All’entusiasmo di Di Maio e Conte si contrappongono i dubbi della Cei: “Tra i rischi vi è quello di attenuare la spinta a cercare lavoro o a convincere a rinunciare a offerte di lavoro che prevedano una retribuzione non distante da quanto previsto dal Reddito”. E ancora: “È enorme il rischio di aumentare queste forme di cittadinanza non solo passiva ma anche parassitaria nei confronti dello stato”.
Domande a marzo pagate a fine aprile
Intanto l’iter è partito. Il 15 aprile l’Inps sarà in grado di notificare ai cittadini che hanno fatto richiesta del reddito di cittadinanza se la domanda è stata accolta o respinta; nel giro di 2-3 giorni Poste convocherà il cittadino ed entro la fine del mese saranno pagate le rate del primo mese. Il commissario straordinario dell’Inps Pasquale ha fatto notare che la diffusione del reddito riguarda 1,35 milioni di nuclei famigliari con una diffusione omogenea sul territorio: 52,5% dei beneficiari sono nel Sud e nelle Isole e 46,5% nel Centro Nord. “
I numeri
L’obiettivo resta quello di ampliare le categorie dei beni che si possono acquistare e il ministero di Luigi Di Maio è al lavoro per scrivere il decreto attuativo necessario. Secondo le stime giallo-verdi, a poter usufruire del nuovo sostegno contro povertà e disoccupazione saranno 1,3 milioni di famiglie ma per l’Istat, nei fatti, nel 47,9% dei casi la card andrà ai single. Le coppie con figli minorenni, sempre secondo i modelli dell’Istituto di statistica, sono 257mila, solo il 19,6% delle famiglie beneficiarie. Guardando alla nazionalità, i nuclei familiari composti da soli cittadini italiani sono un milione e 56mila, circa l’81% del totale delle famiglie beneficiarie, mentre quelli formati da soli stranieri, cittadini dell’Ue ed extra-comunitari, sono 150mila (11,5%). Di queste ultime famiglie, quelle di soli cittadini extra-comunitari sono 95mila (7,3%). E su una platea di circa 2,7 milioni di individui, circa un terzo avrà l’obbligo di sottoscrivere il Patto per il Lavoro. Di questi 900mila, circa 600mila hanno la licenza media o nessun titolo di studio.
In arrivo ricorsi da stranieri
Riguardo agli stranieri che hanno diritto al reddito, nei prossimi mesi potrebbero arrivare dei ricorsi. In un paio di mesi “credo che già riusciremo a depositare i primi ricorsi”, ha detto l’avvocato Alberto Guariso dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi). Probabilmente con una prima “causa pilota al Tribunale di Milano”, ha aggiunto, si solleverà l’eccezione di incostituzionalità della legge, che prevede i due requisiti del “permesso di lungo periodo” e dei “10 anni di residenza” per gli stranieri.
Nodo navigator
Intanto, al di là dell’organizzazione logistica della giornata, un nodo ancora da sciogliere è quello dei navigator. Questa figura dovrebbe entrare in campo tra qualche mese. Seimila le assunzioni previste all’inizio, poi sembrava che una serrata trattativa con Di Maio avesse fatto scendere la quota a 4.500, ma oggi il vicepremier è tornato sui numeri iniziali. Secondo i rappresentanti dei territori, comunque, non è stato risolto il conflitto di competenze sulle politiche attive. È allarme anche fra le province e comuni, nonché dal fronte sindacale, dove quota 100 e reddito si incrociano mettendo a repentaglio – è il leit motiv – la continuità di servizi essenziali come scuole e ospedali. In difficoltà, poi, il mondo dei servizi sociali che rischia il “collasso”, avverte il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi, chiedendo 5mila assunzioni.
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