Pensioni 2021, Bonura (Inapi): ok Ape sociale, quota 41 e opzione donna, ma strutturali

Pensioni 2021, Bonura (Inapi): ok Ape sociale, quota 41 e opzione donna, ma strutturali

Anche il Patronato INAPI, l’Istituto di Patronato espressione della FeNAPI – federazione nazionale piccoli imprenditori, interviene nel dibattito in corso circa la necessità di precedere a un revisione dell’attuale sistema Previdenziale. Giuseppe Bonura, direttore generale del Patronato INAPI dichiara che è necessario, urgente e non più’ differibile procedere a una revisione dell’attuale sistema previdenziale. Da dove deriva tale urgenza? Lo scopriamo attraverso le sue parole grazie all’intervista in esclusiva che ci ha rilasciato:

Riforma pensioni 2021: L’intervista esclusiva a Bonura (Inapi)

Pensionipertutti: A suo avviso perché non è più procrastinabile una riforma delle pensioni, l’urgenza è dovuta solamente dalla scadenza di quota 100?

Giuseppe Bonura (Inapi):L’urgenza non deriva dalla scadenza  al 31 dicembre 2021 del provvedimento “quota 100”, scadenza tra l’altro conosciuta da tutti in quanto prevista dal decreto legge 4/2019,  ma necessaria poiché non più rispondente all’attuale situazione sociale ed economica del paese,  in cui  l’economia è sempre più’ indirizzata verso un  modello digitale che mette in crisi le vecchie generazioni evidenziando dunque sempre in modo più pressante un ricambio generazionale e dove gli effetti devastanti di una  pandemia, tra l’altro ancora in corso,  hanno  modificato le aspettative di vita e le  necessità sociali dei cittadini”

Pensionipertutti: Inoltre molti lavoratori lamentano che le continue misure pensionistiche ‘ a scadenza’ non consentono la giusta progettualità del proprio futuro pensionistico, cosa ne pensa al riguardo?

Giuseppe Bonura ( Inapi): “Ritengo sia un’osservazione purtroppo più che pertinente, è necessario fornire  informazioni e indicazioni chiare affinché ognuno possa con certezza e per tempo programmare le future scelte pensionistiche, evitando ancora una volta  frettolose scelte di “semplificazioni pensionistiche”.  

Pensionipertutti: Il tasso annuo di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi, stando alla nota del Ministero del lavoro dell’11 ottobre scorso, è risultato negativo, cosa si può evincere e come va inteso il dato?

Giuseppe Bonura (Inapi): “La nota del Ministero del lavoro dell’11 ottobre scorso con cui si comunica che il  tasso annuo di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi è risultato negativo fa certamente riflettere, giacché è stato determinato dal lungo periodo di stagnazione economica aggravatasi con la crisi Covid, questo ci indica che gli attuali paradigmi posti alla base del sistema di calcolo sono da rivedere, affinché si applichi il meccanismo per cui la rivalutazione non possa mai essere inferiore ad 1, al fine di non penalizzare eccessivamente il capitale previdenziale dei lavoratori”.

Riforma pensioni 2021: Ok ape sociale, quota 41 e opzione donna ma devono diventare misure strutturali

Pensionipertutti: Dal momento che ormai manca davvero poco al termine della quota 100 e forse pensare ad una riforma strutturale in così breve tempo potrebbe sembrare ‘impresa ardua’, cosa si potrebbe fare inizialmente per far ripartire il cantiere previdenziale e dare un segnale ai lavoratori in attesa di conoscere le loro sorti previdenziali dal 2022 in poi?

Giuseppe Bonura (Inapi): In attesa di una vera riforma strutturale ritengo che gli eventuali provvedimenti ipotizzati dal Governo: Ape sociale, Opzione donna, quota 41 per i lavoratori precoci possono essere di interesse sociale a condizione che perdano la loro caratteristica di sperimentazione e assumano la connotazione di misure strutturali.

Pensionipertutti: Partendo proprio dall’importanza dell’Ape sociale per la prossima riforma previdenziale cosa ne pensa del lungo e meticoloso lavoro svolto dalla Commissione tecnica ministeriale presieduta dall’Onorevole Cesare Damiano relativamente ai lavori gravosi?

Giuseppe Bonura (Inapi): Ritengo importante sottolineare l’ottimo lavoro fatto dalla Commissione Tecnica Ministeriale presieduta dall’Onorevole Cesare Damiano, soprattutto nell’affermare il principio per cui i lavori non sono tutti uguali

Considero però necessario che il beneficio venga esteso anche ai lavoratori autonomi con particolare riferimento agli artigiani e ai coltivatori diretti, dal momento che i due terzi delle imprese italiane sono microimprese dove la forza lavoro è rappresentata dal titolare e al massimo da 2-3 dipendenti per cui è evidente quanto diventi penalizzante poter riconoscere il beneficio solamente ai dipendenti precludendo lo stesso al titolare che svolge le medesime mansioni gravose.

Articolo pubblicato su pensionipertutti.it

Condividi questo post


Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza online.
Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per funzionalità quali la condivisione sui social network e/o visualizzazione di media.
Premendo il tasto Accetto si acconsente all'uso dei cookie.
Per saperne di più consulta la nostra informativa sull’uso dei cookie o il nostro Centro Privacy per il trattamento dei dati.