Congedo paternità di 10 giorni per la UE
Il Parlamento europeo ha approvato ieri una serie di misure in tema di condivisione delle cure parentali e a favore dell’occupazione femminile. La proposta era stata avanzata dalla commissaria agli affari sociali Thyssen ed ha incontrato grande favore nella maggioranza dell’assemblea. Secondo quanto previsto in Italia si dovrebbe avere il raddoppio da 5 a 10 giorni del congedo per i padri dal 2022.
La direttiva prescrive una serie di misure minime che gli stati dovranno adottare entro tre anni per aumentare le opportunità delle donne nel mercato del lavoro e in questo modo favorendo la natalità e promuovendo la parità di genere.
Il padre o il secondo genitore equivalente, dovrà avere diritto ad almeno 10 giorni di congedo retribuito in occasione della nascita di un figlio . L’indennità non potrà essere inferiore a quello previsto per la malattia lavorativi di congedo di paternità retribuito nei giorni vicini alla nascita. Il congedo dovrà essere remunerato ad un livello non inferiore all’indennità di malattia.
Inoltre è stato stabilito, in aggiunta alla proposta originaria che il padre o secondo genitore avrà diritto ad altri due mesi di congedo parentale non trasferibile e retribuito, come diritto individuale.
5 giorni invece dovranno essere garantiti in caso di necessità di assistenza personale per motivi di salute a un parente o a una persona convivente .
I genitori e i prestatori di assistenza che lavorano potranno anche richiedere modalità di lavoro adattabili, ove possibile, ricorrendo al lavoro a distanza o a orari flessibili per poter svolgere le loro mansioni. Nell’esaminare tali richieste, i datori di lavoro potranno tener conto non solo delle proprie risorse, ma anche delle esigenze specifiche di un genitore di figli con disabilità, o una malattia di lunga durata, e dei genitori soli.
Il relatore del provvedimento David Casa (PPE, MT) ha dichiarato: “Questa direttiva vuole realizzare una maggiore parità di genere e una migliore divisione delle responsabilità. Le donne hanno sofferto a causa della mancanza di parità, che ha portato a differenze di retribuzione e a un divario pensionistico. Ora saranno sostenute per entrare nel mercato del lavoro e raggiungere il loro pieno potenziale, mentre i padri avranno un ruolo più importante nell’educazione dei loro figli. Questa direttiva va anche a vantaggio dei familiari che si occupano di una generazione più anziana. È positiva per gli uomini, le donne, le famiglie e l’economia”.
La direttiva entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Gli Stati membri dovranno recepire le norme nella legislazione nazionale entro tre anni.
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