Incarichi gratuiti MEF: confronto e non opportunità di lavoro

Incarichi gratuiti MEF: confronto e non opportunità di lavoro

Con un comunicato stampa ufficiale, venerdì 8 marzo 2019, il Ministero dell’Economia e delle Finanze da la sua versione dei fatti in merito al tanto discusso bando con incarichi di consulenza gratuita.

Nel testo del comunicato si legge che “il bando relativo ad incarichi gratuiti pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e che ha suscitato polemiche nei giorni scorsi non costituisce un’opportunità lavorativa. La parola “consulenza gratuita” – pure se richiamata nel bando – non è da intendersi come rapporto di lavoro o fornitura di un servizio professionale che come tale sarebbe regolato dalle procedure del Codice degli Appalti. ” Inoltre, ringraziando i molti che si sono candidati ad offrire gratuitamente e volontariamente supporto all’Amministrazione, si precisa che l’invito è rivolto a personalità affermate, principalmente provenienti dal mondo accademico.”

Il testo prosegue chiarendo che lo scopo è un confronto in termini di idee e soluzioni tecniche in materie molto complesse prima di elaborare norme e disegnare strumenti, assicurando un confronto con gli esperti di alto profilo competenti in materia.

Il bando oggetto di discordia e polemiche, su cui anche il Consiglio dei Dottori Commercialisti era intervenuto stigmatizzandone il contenuto e trasmettendo una lettera al Ministro Tria insieme al Consiglio Nazionale dei Notai e degli Avvocati è il seguente:

La Direzione Generale “Sistema Bancario e Finanziario-Affari Legali” del Dipartimento del Tesoro intende avvalersi per un supporto tecnico a elevato contenuto specialistico nelle materie di competenza della consulenza a titolo gratuito di professionalità altamente qualificate.

La consulenza avrà ad oggetto la trattazione di tematiche complesse attinenti al diritto – nazionale ed europeo – societario, bancario e/o dei mercati e intermediari finanziari in vista anche dell’adozione e/o integrazione di normative primarie e secondarie ai fini, tra l’altro, dell’adeguamento dell’ordinamento interno alle direttive/regolamenti comunitari.

Possono far pervenire la propria manifestazione di interesse coloro che, alla data di scadenza del termine sottoindicato, siano in possesso dei seguenti requisiti:

consolidata e qualificata esperienza accademica e/o professionale documentabile (di almeno 5 anni), anche in ambito europeo o internazionale, negli ambiti tematici del diritto societario, bancario, pubblico dell’economia o dei mercati finanziari o dei principi contabili e bilanci societari;

lingua inglese fluente.

I tre ordini professionali hanno chiarito che “non possiamo accettare che proprio le Pubbliche Amministrazioni sviliscano, aggirino e in definitiva violino quel principio di civiltà che è l’equo compenso.”

Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze

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